Interrogazione n.
FINANZA SOSPETTA. IL TRENTINO FRA I PRIMI POSTI
L’ “Unità di Informazione Finanziaria” della Banca d’Italia è, come noto, un’ Autorità nazionale indipendente ed autonoma costituita con il D. Lgs. n. 231/2007. I suoi compiti attengono anzitutto l’attività di “intelligence finanziaria”, con funzioni di contrasto del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo internazionale. Ma non solo.
Attraverso l’analisi delle segnalazioni di operazioni bancarie sospette, trasmesse all’U.I.F. da intermediari ed operatori finanziari, l’ Autorità valuta anche la rilevanza di tali informazioni ai fini della trasmissione delle stesse agli Organi investigativi ed all’ Autorità giudiziaria, con particolare riguardo al Nucleo Speciale di Polizia Valutaria della Guardia di Finanza. Annualmente poi, il responsabile di questa struttura redige una “Relazione del Direttore U.I.F. “, con la quale si fotografa lo stato della situazione nel nostro Paese, anche per il tramite di un dettagliato esame delle singole realtà regionali.
Nella più recente “Relazione” riferita all’ultimo anno di attività, emerge un preoccupante quadro per quanto riguarda l’economia e le operazioni bancarie sull’intero territorio regionale del Trentino Alto-Adige/Südtirol; un quadro dove gli indicatori delle operazioni finanziarie sospette attribuiscono una crescita delle medesime pari al 28,03% per quanto attiene la provincia di Bolzano e del 2,07% per quanto riguarda la realtà trentina. Ma ciò che più appare preoccupante è soprattutto il volume di tali operazioni che si attesta su di un valore medio, per singola operazione, pari a circa 6.500 euro, dato questo che appare secondo solo a quello veneto, dove si tocca la punta di quasi 7.000 euro di media per ogni operazione finanziaria sospetta.
Dall’analisi dell’U.I.F. emerge anche un altro elemento di preoccupazione riassunto nella percentuale del 2% di operazioni sospette locali su di un totale nazionale di oltre 74.000 segnalazioni. Tale percentuale corrisponde inoltre ad un valore del 2,4% sul valore totale nazionale, per un volume complessivo di operazioni sospette a Trento e Bolzano che si aggira attorno all’enorme cifra di oltre 8 milioni di euro nel solo primo semestre dell’anno corrente. Va da sé che, se il trend è questo ed in vista di prossimi appuntamenti imprenditoriali di grande rilievo come quelli delle Olimpiadi invernali 2026, appare evidente l’alto rischio di una ulteriore crescita di questa cifra e quindi delle operazioni finanziarie sospette sul nostro territorio.
Pur nella consapevolezza dei limitati strumenti attualmente a disposizione delle autonomie speciali per contrastare tali fenomeni, non è pensabile fingere di non vedere, non foss’altro per evitare ogni possibile sorta di “colonizzazione criminale” del nostro territorio.
Tutto ciò premesso si interroga la Giunta provinciale per sapere:
1) se la stessa è a conoscenza di tale situazione e dei suoi aggiornamenti;
2) se il governo provinciale intende approfondire, nei limiti del possibile e per quanto riguarda la realtà locale, l’analisi dell’U.I.F. qui richiamata, verificando ogni situazione a rischio, ivi comprese le attività imprenditoriali legate al futuro appuntamento olimpico;
3) se, pur nei limiti delle competenze statutarie, si intendono adottare – ed in quali forme eventuali – provvedimenti volti a contrastare il riciclaggio ed il finanziamento del terrorismo sul nostro territorio, anche investendo in termini di formazione degli imprenditori e degli operatori finanziari locali.
A norma di Regolamento si richiede risposta scritta.
avv. Luca Zeni