Potete trovare di seguito il testo dell’interrogazione discussa in Consiglio il 16 gennaio 2013 e che in sostanza chiede delucidazioni in merito allo stato dell’operazione di riqualificazione della fabbrica perginese Cederna.
Ill.mo signor
Bruno Dorigatti
Presidente del Consiglio provinciale
Interrogazione n. 3747
Nel 2003 la fabbrica perginese Cederna, fondata nel 1961 come “Manifatture Perginesi”, chiudeva definitivamente, lasciando un’area di 25.243 metri quadrati con piazzali e capannoni.
Venne subito dopo costituita la società Pergine Sviluppo spa, controllata dagli artigiani attraverso l’Associazione e la Cooperativa di garanzia (30% la prima, 20% la seconda), partecipata dal Comune (25%) e dalla Cassa Rurale di Pergine (25%), la quale in seguito ha ceduto la sua quota all’Associazione Artigiani e Piccole Imprese, che quindi ora detiene il 75% delle azioni.
Pergine Sviluppo spa acquistò l’area, a destinazione produttiva-terziario-residenziale, per un importo di circa 4 milioni di euro. Il progetto per l’edificazione dell’area prevedeva la divisione in tre comparti: 15.000 mq per i moduli produttivi, tra i 4.000 ed i 5.000 mq per esposizioni e negozi, circa 3.000 per area residenziale. Si prevedevano 80 mila metri cubi destinati alle attività produttive, 28 mila metri residenziali, 20 mila per attività commerciali e 120 mila metri cubi seminterrati, buona parte destinati a parcheggi. Il tutto completato da adeguati interventi di urbanizzazione con la realizzazione anche di una nuova strada di collegamento con viale dell’industria.
Tuttavia i lavori hanno subito sin dall’inizio un rallentamento sensibile, inizialmente per motivi legati all’iter autorizzatorio, successivamente per la presenza di arsenico nel terreno da smaltire.
è previsto che l’intervento di riqualificazione del complesso dovrà essere svolto ad opera di otto imprese del Consorzio Stabile Trentino, che sul proprio sito internet riporta gli obiettivi che hanno portato alla stesura del progetto definitivo:
- la creazione di nuovi spazi per poter far fronte alle numerose richieste, da parte di piccoli artigiani, di luoghi di lavoro idonei e su misura per le loro attività
- il miglioramento della dislocazione e degli spazi di alcuni importanti servizi per il cittadino, che diventeranno più accessibili e di facile fruibilità
- la valorizzazione della vivibilità del nuovo quartiere, attraverso percorsi ciclo-pedonali e con la creazione di spazi verdi aperti e accessibili.
L’importo totale dell’operazione risulta essere di circa 66 milioni di euro. Nel progetto iniziale venivano previsti prezzi di vendita molto alti, circa 1.300 euro al metro per i capannoni, circa 3.000 euro al metro per il residenziale; prezzi decisamente alti anche in caso di previsione di crescita economica forte, cosa che come sappiamo non è avvenuta. Purtroppo dal 2003 sono cambiate molte cose. Molte imprese hanno cessato la propria attività o si sono spostate, e la richiesta di spazi per attività produttive o artigianali pare essersi ridotta parecchio; nella zona risultano essere presenti numerosi spazi vuoti, e dovrebbe essere in procinto di essere avviata la fase di realizzazione dell’area Fosnoccheri, a poche centinaia di metri di distanza dall’ex Cederna.
Negli ultimi mesi il comune di Pergine ha cercato in due occasioni di vendere le proprie quote, ma il bando è andato deserto in entrambe le occasioni. Da fonti giornalistiche si apprende che Pergine Sviluppo (nel frattempo passata da società per azioni a società a responsabilità limitata) ha accumulato un passivo di oltre 8 milioni di euro (3.950.000 euro per l’acquisto terreni, 1.200.000 euro per la bonifica dell’area, 260.000 euro all’anno per interessi sul mutuo e gestione).
Sempre da fonti giornalistiche si apprende che vi sarebbe un impegno o una disponibilità della Provincia ad acquistare parte dei capannoni che saranno costruiti, tramite Trentino Sviluppo.
Tanto premesso
interrogo il presidente della Provincia e l’Assessore competente
per sapere:
1) quale sia il reale stato delle cose, in considerazione della rilevante importanza di quell’area per il futuro di Pergine Valsugana;
2) se sono state svolte sul territorio indagini tra gli operatori per conoscere il reale interesse verso quest’area produttiva e quale sia stato l’esito;
3) quale sia il reale interesse della Provincia e/o di Trentino Sviluppo in considerazione del fatto che a Pergine Valsugana c’è già il BIC-polo tecnologico e l’area Fosnoccheri;
4) se esistano ed a quale stato siano le trattative di Pergine Sviluppo con la Provincia e/o con Trentino Sviluppo;
5) se si ritenga compatibile un impegno ad acquistare da parte di Trentino Sviluppo dopo la realizzazione – l’Associazione Artigiani ha più volte evidenziato l’intento di affidare i lavori edili ad aziende artigiane, direttamente incaricate - con la destinazione pubblica delle aree produttive o se non si ritenga preferibile, in caso di volontà di acquistare, farlo prima della realizzazione dell’immobile;
6) quale sia la somma totale spesa dall’Associazione Artigiani per acquistare, costruire o ristrutturare le proprie sedi sul territorio provinciale negli ultimi anni e se si ritenga strategica una nuova sede a Pergine.
cons. Luca Zeni cons. Margherita Cogo, cons. Andrea Rudari, cons. Sara Ferrari, cons. Matteo Civico
Trento, 18 novembre 2011