Interrogazione

ESSERE O NON ESSERE?”, LO STRANO BANDO PER DIRIGERE SANITA’ E SOCIALE

Avvolto, come il principe danese dell’immortale opera shakesperiana, nell’eterno dubbio fra l’attingere alle non poche competenze interne della Provincia o avvalersi della fedeltà di persone aventi l’esclusivo merito di appartenere alla stessa area ideologica, l’attuale Assessore al Personale ha deciso di optare per la seconda ipotesi.

Ha infatti giudicato inadatta l’intera rosa del personale di livello dirigenziale (sono oltre cento i Dirigenti della Provincia Autonoma di Trento, senza contare le società partecipate) oggi operante nella Struttura provinciale ed ha così dato vita ad un lungo “Avviso pubblico per l’assunzione a tempo determinato di un dirigente cui affidare l’incarico di dirigente generale del Dipartimento Salute e Politiche sociali ai sensi degli articoli 24 e 28 della Legge provinciale n. 7/1997”, la lettura del quale, oltreché abbondare in prolissità, lascia parecchi interrogativi aperti.

Infatti, laddove si elencano i requisiti richiesti per la partecipazione alla citata selezione, colpisce il richiamo a precisazioni che da anni sono bandite da testi simili proprio per la loro ovvietà e ridondanza.

Pensiamo ad esempio alla richiesta, al punto 1., del requisito dell’ “età non inferiore agli anni 18 compiuti alla data di scadenza di presentazione delle domande di partecipazione all’avviso”, requisito che fa ampiamente il paio con la richiesta del punto 8., laddove il requisito indispensabile è quello del “possesso di un diploma di laurea di durata almeno quadriennale, ovvero diplomi di laurea specialistica o laurea magistrale.” Forse non servono molti studi in materia di organizzazione del personale per osservare come un minorenne non potrebbe comunque, in linea generale, possedere i requisiti del punto 8., tranne forse qualche caso di genio precoce che però non è probabile ambisca a fare il Dirigente generale della Sanità trentina, ma guardi ad orizzonti più ampi.

Lo stesso dicasi per la richiesta al punto 7., dove il requisito individuato come dirimente è quello dell’assolvimento degli obblighi militari, dimenticando che in Italia, ormai da qualche anno, il servizio obbligatorio di leva è stato abolito.

Ma al di là di questi requisiti minori, che fanno sorridere ma che non pregiudicano certo il merito del bando, ciò che più lascia perplessi è la richiesta fissata al punto 9. e che richiede “di essere inoltre in possesso di uno degli ulteriori requisiti, sotto indicati, alternativi fra loro:

- “qualifica di direttore presso la Provincia o i suoi enti strumentali”; ciò significa che si escludono gli oltre cento dirigenti della Provincia, ma non si escludono i direttori alle loro dipendenze, che potrebbero scavalcare il dirigente di riferimento per ricoprire direttamente il ruolo di dirigente generale di un dipartimento complesso come quello alla salute. Opzione curiosa;

- oppure di “possedere esperienza professionale almeno quinquennale maturata in qualifiche o profili per i quali è previsto il possesso del diploma di laurea magistrale presso amministrazioni pubbliche o in qualifiche dirigenziali o di quadro, individuate nel rispetto della normativa statale in materia, presso aziende pubbliche o private”. Quindi si apre ad una platea molto vasta.

Scorrendo ancora le righe si arriva a piè pagina, per scoprire che da tale platea gli unici esclusi sono “coloro che già ricoprono la qualifica di dirigente o qualifica equiparata, in servizio a tempo indeterminato presso la Provincia autonoma di Trento o presso i suoi enti strumentali pubblici (….omissis….)”.

Insomma delle due l’una: o si richiede il requisito dell’esperienza dirigenziale maturata presso amministrazioni pubbliche – e tale è, fino a prova contraria, la Provincia – o aziende pubbliche e/o private, oppure quel requisito non serve a nulla se a coloro che lo possiedono e sono in servizio presso la Provincia è impedito di poter partecipare all’avviso.

Dalla stampa si è appreso inoltre che il Presidente Fugatti abbia scelto la strada del bando per cercare professionalità in grado di valorizzare i territori, ma di questi obiettivi non c’è traccia nel bando.

Tutto ciò premesso si chiede cortesemente di poter interrogare la Giunta provinciale per sapere:

- sulla base di quali criteri selettivi si è provveduto alla redazione del testo dell’avviso citato in premessa, più specificamente in che misura potranno pesare ciascuno di essi, come si intende operare, di che tipo di professionalità si è alla ricerca, quali sono gli obiettivi specifici che si intendono affidare al nuovo dirigente e perché non si sono specificati nel bando;

- perché si è ritenuto che nessuna risorsa interna alla galassia Provincia sia in grado di dirigere il dipartimento salute e politiche sociali, sulla base di quali obiettivi particolari e perché non si sono esplicitati nel bando, con il quale è stata attivata una procedura per assunzione di un dirigente generale di provenienza esterna con il relativo aggravio di costi per le casse pubbliche;

- per quale ragione il requisito dell’ “esperienza professionale maturata in qualifiche o profili per i quali è previsto il possesso del diploma di laurea magistrale presso amministrazioni pubbliche” non si applica ai dirigenti della Provincia, posto che la stessa è, senza dubbio, un’amministrazione pubblica;

- se sono state fatte (ed in caso affermativo si chiede di averne copia) verifiche approfondite in merito alla legittimità dell’operazione di fronte all’eventuale ricorso da parte di qualcuno dei dirigenti provinciali esclusi ma in possesso dei requisiti richiesti nel bando.

A norma di Regolamento si richiede risposta scritta.

Distinti saluti.

Consigliere Luca Zeni