Nella certezza che errare sia del tutto umano e che, se l’errore non comporta danni, sia del tutto comprensibile, lascia invece perplessi la volontà di mascherare l’errore dentro una cortina fumogeno che non serve a nessuno. I fatti si riferiscono agli scorsi giorni quando all’ ospedale civile di Rovereto, per un semplice errore umano, ad alcuni pazienti è stata somministrata una soluzione fisiologica, al posto del vaccino antipandemico, ovviamente senza arrecare alcun danno ai pazienti stessi.
Quello che colpisce è il silenzio quasi assoluto dell’ A.P.S.S. e della Giunta provinciale- esteso per oltre una settimana – su di un tema così rilevante per l’interesse generale nel tentativo forse di evitare ulteriori approfondimenti su tale vicenda, sollevata invece dalla stampa locale e ripresa anche da quella nazionale, al punto da richiedere alcuni chiarimenti che il Consigliere provinciale del Partito Democratico del Trentino, Luca Zeni, ha tradotto in una interrogazione oggi depositata e con la quale si chiede di sapere quando l’A.P.S.S. si è accorta dell’errore e quali procedure ha avviato per rimediare allo stesso; quali sono le ragioni dell’omissione di una comunicazione ufficiale in proposito; se i vertici politici provinciali sono stati edotti di un tale errore e se sul medesimo può aver inciso l’assenza, più volte denunciata, di una figura stabile preposta alla direzione sanitaria dell’ospedale in una fase così delicata.
INTERROGAZIONE
L’ospedale di Rovereto, il secondo per dimensioni in Trentino, negli ultimi anni ha visto molti avvicendamenti nella guida sanitaria, e nelle prime settimane di gennaio 2021 era in attesa di una nuova nomina.
Venerdì 22 gennaio un quotidiano locale riporta la notizia di un errore avvenuto in Trentino, all’ospedale di Rovereto, nella somministrazione dei vaccini. Infatti a dodici persone è stata erroneamente somministrata della semplice soluzione fisiologica e non il vaccino. Notizia poi ripresa da numerose testate nazionali.
Al di là dell’iter procedurale seguito e delle eventuali conseguenze giuridiche della vicenda, non di competenza dell’interrogante, ci si vuole soffermare sulla fase successiva all’errore.
Infatti della notizia si è appreso da un articolo di giornale, seguito da uno scarno comunicato dell’Apss, che si limita a congratularsi con se stessa per essersi accorta dell’errore. Pare tuttavia che fossero diversi giorni che la situazione fosse nota ai vertici di Apss e Provincia; tuttavia non è stata data alcuna informazione in merito, nonostante l’evidente rilevanza mediatica e politica della notizia, e non è dato sapere se mai sarebbe stata data comunicazione, in assenza dell’indiscrezione giornalistica.
Sarebbe invece stato importante gestire subito la comunicazione, non tanto per un generale dovere di trasparenza, ma anche per evitare, come poi avvenuto, che una fuga di notizie creasse ancora più confusione, preoccupazione e perdita di credibilità per la Provincia autonoma di Trento.
Tanto premesso, interrogo il presidente della Provincia e l’assessore competente per sapere:
Con richiesta di risposta scritta.