Domenica 26 maggio siamo chiamati al voto.
Per l’Europa e, in gran parte del Trentino, per il Parlamento italiano.
La polarizzazione del voto ci mette di fronte a una scelta di campo valoriale netta.
Ogni giorno che passa, sia a Roma che a Trento, azioni e parole della Lega Salvini mi inducono a dire che non prendere una posizione chiara significa connivenza con chi sta sdoganando modelli di pensiero che pensavamo superati dalla storia.
Sono stati molti gli errori dei partiti progressisti occidentali, in primo luogo non aver contrastato diseguaglianze interne agli Stati cresciute negli ultimi vent’anni, ed aver di conseguenza negato riconoscibilità a un numero importante di persone, che si sono sentite dimenticate a scapito di minoranze più rappresentate.
Ma la ricetta individualista – un individualismo che è la radice filosofica sia del sovranismo nazionalista che dell’integralismo religioso – nega la persona, la sua relazionalità, e sul piano istituzionale nega l’autonomia; una crescita di potere di questi partiti produrrebbe danni culturali e istituzionali enormi.
Abbiamo necessità di un’Europa rinnovata, diversa, ma forte sul piano internazionale. Saremmo infatti sprovveduti se non fossimo consapevoli dei collegamenti tra i partiti sovranisti e la Russia, che ha un enorme interesse geopolitico a frammentare l’Unione Europea, indebolendola. Serve invece un’Europa capace di muoversi in maniera coesa e unitaria, facendosi carico di sfide che fino a ora ha lasciato ai veti degli Stati, e al contempo riconosca le specificità delle aree regionali.
Il Partito Democratico ha una lista composta da persone molto preparate, serie, capaci di contare in Europa. Si possono esprimere fino a 3 preferenze (di cui una di genere diverso): mi permetto di segnalare il capolista, Carlo Calenda, che sta mostrando grande spessore; il trentino Roberto Battiston, scienziato di chiara fama; Isabella De Monte, europarlamentare uscente che si è distinta per serietà e impegno.
Nei collegi di Trento (con valle dei laghi, val di Cembra, Rotaliana, val di Non, val di Sole) e della Valsugana (con Primiero, val di Fiemme e val di Fassa), si vota anche per le suppletive per il Parlamento italiano.
In Valsugana segnalo Cristina Donei, già procuradora della Val di Fassa, mentre sul collegio di Trento Giulia Merlo, avvocato e giornalista, oltre che amica e persona che stimo particolarmente.
Vi ringrazio per l’attenzione, buon voto.
Luca Zeni