In questi giorni è stato sollevato un grosso dibattito intorno allo spostamento dell’elettrodotto 290 che attraversa Pergine, con un comitato di cittadini sorto per chiedere che il nuovo tracciato previsto non passi nei boschi vicino a Serso, per motivi paesaggistici.
Mi sono occupato molto della questione in questi anni, proviamo a ripercorrerla.
È un tema che è iniziato molti anni fa. Nel 1998 l’APPA pubblicò uno studio da cui emergeva che l’elettrodotto 290 (220000 volt) era il più vecchio e con i maggiori campi elettromagnetici di tutta la provincia. Questo, più che le questioni paesaggistiche (pure enormi, taglia in due Pergine), ha iniziato a preoccupare le centinaia di famiglie interessate.
Me ne occupai perché anche io ero interessato, e insieme ad un altro centinaio di persone perginesi, costituimmo un comitato che chiedeva lo spostamento. È stato un percorso faticoso, perché confrontarsi con persone che hanno avuto malattie gravi, tumori, leucemie infantili, le quali vivono con il dubbio che i loro familiari si siano ammalati o siano morti forse a causa o con il contributo del traliccio, vi assicuro non è piacevole, al di là della non accertata dimostrabilità scientifica.
Il percorso è stato faticoso perché l’onere finanziario per Comune e Provincia era molto alto, al di là della condivisione di tutto il mondo politico sulla necessità dello spostamento.
Abbiamo portato avanti la battaglia, come Partito Democratico, in Comune (che commissionò degli studi di fattibilità sullo spostamento, con ipotesi di tracciato che vennero più volte discusse) e in Provincia. L’amministrazione Anderle 2005-2008 ipotizzò diversi tracciati, e quello che dava meno problemi e che fu da noi scelto insieme alla popolazione era quello che passava verso Canezza, perché passa lontano dalle abitazioni, con nuovi limiti di legge che sono assolutamente improntati al principio di cautela, quindi molto restrittivi rispetto al passato. Il problema era che il costo di 5 milioni era difficile da sostenere da Comune e Provincia.
In allegato riporto una serie di interrogazioni ed una mozione presentata dal Pd e approvata all’unanimità dal Consiglio provinciale nel 2008.
Tutto questa pressione si è combinata con i piani di Terna, di rivedere una serie di elettrodotti in valle dell’Adige, e si è riusciti nell’incredibile accordo grazie al quale sarà Terna ad accollarsi gli oneri dello spostamento, senza soldi dovuti da Comune e Provincia.
Venne elaborato il tracciato e firmate le convenzioni con i comuni interessati (Trento Civezzano e Pergine).
Ci sono voluti quasi vent’anni, ma finalmente stiamo arrivando verso il traguardo.
Fatta questa premessa, ci sono due questioni.
La prima è sociale prima ancora che politica. Ci sono centinaia di persone che stanno vivendo la fine di un incubo (ho parlato con donne in lacrime dopo aver avuto due aborti, prima di trasferirsi, altre, che non hanno la stessa possibilità, preoccupate di far crescere i bambini lì), e non possono essere messe in contrapposizione agli abitanti di Serso, sarebbe una cosa totalmente irresponsabile.
E penso debba essere chiarito l’equivoco che potrebbe sorgere: di certo il PD non è contrario allo spostamento, essendo stato in prima linea, unanime, in questi anni per chiederlo! Questo non significa che non si debba riconoscere grande attenzione nell’individuazione del nuovo tracciato, e ci mancherebbe!
La seconda questione è quella amministrativa. Si deve usare senso di responsabilità, nel cercare di migliorare il tracciato, senza provocare tensioni inutili che possano rallentare un iter dall’equilibrio comunque delicato.
A Pergine il problema è la presenza in mezzo alla città, a pochi metri dalle abitazioni, di uno dei più vecchi e grossi tralicci della provincia. Con problemi paesaggistici, ambientali, di rischio meccanico, di inquinamento elettromagnetico.
A Serso è stata evidenziata una problematica di tipo paesaggistico (perché le distanze previste dal tracciato sono tali che non comportano nessun tipo di altra problematica, ben oltre i limiti delle leggi di oggi che sono assolutamente improntati al principio di cautela), e deve essere correttamente affrontato e risolto.
Al di là dei tentativi di strumentalizzazione, mi pare che tutto sia all’interno del normale iter. Il protocollo firmato nel 2010 ha visto la condivisione tra i comuni interessati, la Provincia e Terna, del tracciato. Ora si stanno raccogliendo le osservazioni, che poi la Provincia invierà alla Valutazione di Impatto Ambientale.
Credo che la posizione più responsabile sia ribadire che lo spostamento venga fatto il prima possibile per la rilevanza dell’opera, e che si chiede di migliorare quella parte di tracciato. Le due cose possono stare insieme, basta fare le cose con ragionevolezza senza esasperare gli animi.
INTERROGAZIONI
Interrogazione 331/XIV 19 marzo 2009 – ZENI + gruppo PD
http://www.consiglio.provincia.tn.it/doc/idap_57926.pdf
Interrogazione 1423/XIV – 5 marzo 2010 – ZENI
http://www.consiglio.provincia.tn.it/doc/idap_63593.pdf
Interrogazione n. 4247/XIV – 16 marzo 2012 – ZENI
http://www.consiglio.provincia.tn.it/doc/idap_233701.pdf
Interrogazione 755/XV – 30 luglio 2014 – ZENI
http://www.consiglio.provincia.tn.it/doc/idap_401879.pdf
altre interrogazioni sul tema
Interrogazione 1909/XII – 4 aprile 2003 – Boso-Divina
http://www.consiglio.provincia.tn.it/doc/idap_30534.pdf
Interrogazione immediata 594/XIV – 9 luglio 2009 – Anderle
ANDERLE E L’ELETTRODOTTO DA SPOSTARE
Interrogazione 1441/XIV – 3 marzo 2010 – Delladio, Borga, Viola, ecc.
http://www.consiglio.provincia.tn.it/doc/idap_63624.pdf
Interrogazione 2947/XIV – 27 GENNAIO 2011 – Penasa +Gruppo Lega
http://www.consiglio.provincia.tn.it/doc/idap_157374.pdf
MOZIONI
Proposta mozione – 25 novembre 2005 – Casagranda approvata dal Consiglio Provinciale. Vedi Mozione n. 69
MOZIONE n. 69 APPROVATA DAL CONSIGLIO – 23 APRILE 2008
http://www.consiglio.provincia.tn.it/doc/idap_53376.pdf