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E così salta la discussione in consiglio provinciale sul Covid.. la giunta si autoquarantena (sfiduciando la valutazione dell’apss) e per collegare 35 persone al Consiglio provinciale nel 2020 servono 7 giorni di preavviso..

Di fronte ad una emergenza, lo sforzo di cercare decisioni consapevoli dovrebbe essere ancora più elevato del solito, e questo passa anche per un confronto costante con tutte le forze politiche (ed in questo caso con il mondo della sanità).
Mentre a Roma il parlamento è di fatto in seduta permanente, in provincia di Trento le opposizioni politiche non sono mai state coinvolte nel susseguirsi incessante di ordinanze spesso contraddittorie.
L’unica volta che si è riusciti a discuterne è stato in maggio, con la forte richiesta di prepararsi per la possibile fase 2 in autunno, ma ogni indicazione è stata disattesa, e oggi anche in Trentino la situazione è preoccupante.
Finalmente otteniamo che sia svolta una discussione in Consiglio provinciale, ma viene deciso che il consiglio salta, perché la giunta provinciale si è messa in autoisolamento a causa della positività di un dirigente.

Qualcuno si sta soffermando sulle modalità originali di questa autoquarantena. Infatti la giunta ha comunicato di aver rispettato tutti i protocolli di sicurezza, quindi non è stata messa in quarantena dall’apss, anche se farà un tampone per “precauzione”.
Però il Presidente del Consiglio ha comunicato che domani non si potrà svolgere il Consiglio in presenza perché la giunta è in auto isolamento.
Il problema è che ci sono dei protocolli: se è vero che la giunta ha rispettato le misure previste, e non ci sono stati contatti a rischio, e apss non prevede quarantena, perché non si può svolgere il Consiglio? Se è previsto che sia l’Apss a valutare, le istituzioni dovrebbero mostrare fiducia in quella valutazione, anche come messaggio ai cittadini.

Quello su cui però vorrei concentrare l’attenzione è il passaggio successivo. Prendendo atto della decisione della giunta e del Presidente del consiglio Kaswalder, si potrebbe comunque convenire che visto il periodo, a prescindere dalle valutazioni della giunta, sia opportuno svolgere il consiglio in collegamento e non in presenza.
Invece no, perché il sistema di collegamento che hanno affittato per collegarsi, richiede 7 giorni di preavviso!!!!
Nel 2020 il consiglio della Provincia autonoma di Trento, per collegare 35 persone ha bisogno di 7 (sette) giorni di preavviso. Non si può che rimanere esterrefatti. E che nessuno mi citi la capogruppo della Lega, che bestemmia dicendo che il problema è regolamentare, perché ci vorrebbero 5 giorni di preavviso per convocare un nuovo consiglio: non serviva convocare un nuovo consiglio, ma semplicemente comunicare le diverse modalità di svolgimento, ma è un concetto forse troppo difficile da comprendere.

È una situazione talmente incredibile, che l’unica spiegazione razionale è che la maggioranza abbia voluto sottrarsi al confronto sul tema covid, rimandando la discussione ad una comunicazione ai capigruppo, modalità evidentemente totalmente diversa da un confronto in aula. L’alternativa, quella della totale confusione e incompetenza, sarebbe molto più preoccupante.