Interrogazione
DALLA RUSSIA CON AMORE ?
Dopo l’assenza dello scorso anno, dovuta all’appena avvenuto insediamento della Giunta provinciale, in queste festività si è fatto vivo il Babbo Natale leghista, accompagnato dall’omologo Nonno Gelo di antica tradizione slava, per regalare ai trentini un concerto lirico, promosso dalla Provincia per celebrare il bicentenario della fondazione del Teatro Sociale.
L’evento è sicuramente di qualità e pare sia stato promosso, con un’attività che riconosciamo come meritoria e che non si vuole per nulla biasimare, da una Consigliera provinciale della Lega Salvini.
Si tratta evidentemente di un aiuto positivo al Servizio Attività culturali, retto peraltro da un “brigatista rosso” ammansito solo dal prof. Sgarbi, per un evento che si terrà fra dieci giorni circa appunto al Teatro Sociale di Trento e di cui incassi eventuali saranno devoluti in beneficenza (al netto delle spese o no?).
Al di là di alcune considerazioni altisonanti, forse dovute all’enfasi della presentazione (“Con questo concerto, fra l’altro, vogliamo rilanciare una volta per tutte il Teatro Sociale di Trento, prestigioso e bellissimo, nemmeno Bolzano ne vanta uno simile”), paiono essersi verificate alcune condotte anomale nell’organizzazione e promozione dell’evento.
Ad esempio, non si conoscono i criteri in base ai quali la Giunta provinciale leghista stabilisca la messa a disposizione della sala stampa della Provincia per eventi promossi da singoli Consiglieri provinciali e pare che anche l’Assessore di merito abbia garantito l’utilizzo gratuito della struttura e dei tecnici, sia in omaggio al bicentenario del Teatro, sia per la valenza sociale dell’evento, legata appunto alla beneficenza che con le politiche leghiste forse non c’entra molto, ma fa tanto spirito natalizio e piace a tutti.
Forse vale la pena rammentare alla Consigliera che il Teatro Sociale, sia come contenitore che come soggetto produttore di spettacolo dal vivo, non sembra aver bisogno di alcun rilancio, visto che la sua attività è nota anche oltre i confini provinciali, mentre a Bolzano esiste la recente struttura del Teatro Nuovo che ha ottenuto il riconoscimento ministeriale di “teatro di tradizione” e per molti versi, può competere senza alcun problema con il Teatro Sociale di Trento.
Per celebrare i due secoli di vita del teatro voluto dal podestà Oss Mazzurana, la Provincia, secondo le dichiarazioni rese dall’Assessore alla Cultura nella conferenza stampa di presentazione dell’evento, ha puntato l’attenzione sulla “forte volontà di sviluppare la cultura e investire in cultura”. E con quali modalità? Investendo su artisti russi, prodotti da enti culturali russi e grazie alla collaborazione fra il Centro di Scienze e Cultura Russo in Italia, il Ministero degli Affari Esteri della Federazione Russa, il Conservatorio di Mosca ed un teatro di San Pietroburgo, con la partnership del Laboratorio Lirico del Veneto e l’Orchestra Regionale Filarmonica Veneta.
Forse agli esponenti leghisti pare invece trattarsi di un nutrito gruppo di operatori e di artisti trentini, che dovrebbero testimoniare la vicinanza leghista al territorio ed alle sue produzioni migliori, perché è ora di valorizzare gli artisti locali e non solo quelli che vengono da fuori, come è stato ripetuto più volte dalla Giunta provinciale, anche insediando i vertici del Centro Servizi culturali “S. Chiara”.
Ovviamente nulla osta all’esibizione di artisti internazionali sulla cui preparazione nessuno dubita, ma ciò che stride è il continuo richiamo all’attenzione locale che si traduce poi, nei fatti, con la costante delega al protagonismo veneto ed al coinvolgimento di professionalità assolutamente estranee al Trentino e ciò vale per i musei, come per gli altri enti produttori di cultura in provincia.
Influenze venete nella cultura, nella sanità, nelle infrastrutture, magari con qualche spruzzatina di contatti internazionali meglio se provenienti dall’area russo-slava, stanno riducendo il Trentino ad una colonia di Venezia, grazie all’impegno quotidiano del leghismo nostrano.
Tutto ciò premesso si interroga la Giunta provinciale per sapere:
- quali ragioni politiche e tecnico-artistiche stanno a monte della scelta di produrre il concerto di gala denominato “Youg Opera Concert” in data 29 dicembre 2019 per celebrare il bicentenario di fondazione del Teatro Sociale e quale aggancio culturale esiste, secondo la Giunta provinciale, fra quest’anniversario e la promozione di artisti stranieri seppur meritevoli, anziché artisti trentini magari in collaborazione con il locale Conservatorio e con l’Orchestra Haydn della quale Trento è socia;
- quali criteri vengono adottati per concedere la sala stampa della Provincia, con le relative coperture giornalistiche, ai Consiglieri provinciali che ne facciano richiesta, per la promozione di eventi da loro organizzati e a chi si debba eventualmente indirizzare la domanda in tal senso;
- per quali ragioni, dato che in passato non risulta essere mai stato fatto o al limite in casi del tutto straordinari, l’Assessorato ha espressamente richiesto l’utilizzo gratuito della struttura del teatro e dei relativi tecnici;
- quali legami intende promuovere l’Assessorato, posto che già non lo abbia fatto, con il Centro di Scienze e Cultura Russo in Italia, diretto dalla prof.a Daria Pushkova e con il ministero degli Affari Esteri della federazione Russa, anche in considerazione dell’impossibilità per l’autonomia trentina di gestire direttamente azioni di politica estera, sopratutto fuori dal contesto europeo.
A norma di Regolamento si richiede risposta scritta.
Distinti saluti.
- avv. Luca Zeni -