Interrogazione 

Quali strategie per migliorare il servizio di prenotazione visite?

Nel corso degli anni, assieme all’invecchiamento della popolazione, è aumentata costantemente la richiesta di prestazioni sanitarie. Al CUP le prenotazioni sono aumentate ogni anno dalle 1.210.966 del 2014 alle 1.375.274 del 2019, con una percentuale di libera professione che oscillava generalmente tra 112.000 e 117.000, salvo un picco a 140.000 nel 2016.

Nel 2020 c’è stato un forte calo, con 1.166.890 prenotazioni totali al cup, di cui 84.010 in libera professione. Sicuramente ha inciso in maniera determinante la pandemia di Covid, sia sulla parte della richiesta da parte dei cittadini, che per lunghe fasi hanno spesso rinviato le visite, a volte anche urgenti, sia sulla parte dell’offerta, con una riduzione delle prestazioni disponibili.

Come era prevedibile, questo ha comportato un aumento delle prenotazioni anche in fasi normalmente meno intense, ad esempio nei mesi dell’estate 2021, quando c’è stata una forte difficoltà del sistema di prenotazione, che non era stato adeguato all’aumento di richieste.

Dal sito del CUP, dove sono riportati i tempi di attesa degli ultimi due mesi per alcune prestazioni, emergono alcune discipline che faticano a rispettare i tempi previsti anche in regime di rao, anche in settori delicati come ad esempio urologia, cardiologia, pneumologia, alcune RM.

Premesso che la valutazione principale sull’efficacia del sistema deve essere riferita in particolare al rispetto delle prescrizioni con rao, è importante anche il rispetto dei tempi massimi previsti per prenotazioni senza rao, e in particolare è corretto che al cittadino sia data la possibilità di prenotare, anche se a distanza di alcuni mesi, superando l’abitudine, in alcuni reparti, di “non aprire l’agenda”.

Molte segnalazioni di cittadini sottolineano difficoltà nella prenotazione, nonostante siano state annunciate assunzioni presso il CUP, sia nella possibilità di ottenere una risposta o di essere richiamati, sia, in caso di risposta, di riuscire a prenotare una prestazione.

La Provincia ha comunicato che i tempi medi di risposta sarebbero meno di un minuto per le richieste con rao, circa 8 minuti senza rao.

Da altre segnalazioni di cittadini, viene riportato che le lunghe chiamate in attesa di ottenere la linea, chiamando il numero indicato sul sito apss del CUP per i cellulari, senza che nulla sia riportato con riferimento a eventuali costi per il cittadino, risulti che la chiamata sia in realtà a pagamento, e più si resta in attesa, più si paga.

Tanto premesso

interrogo il Presidente della Provincia per sapere

- se nel calcolo dei tempi medi di attesa siano considerate le chiamate delle persone che, dopo parecchi minuti di attesa, decidono di riagganciare; in caso di risposta negativa, quale sia il tempo medio delle chiamate, considerando anche quelle di chi riaggancia, e quante siano queste chiamate senza risposta e con quali tempi medi;

- quante sono le richieste di essere richiamati, con quali tempi medi sono richiamate le persone richiedenti e in quanti casi non sono richiamate e per quale motivo;

- quali siano le strategie programmate per ridurre le liste di attesa, anche alla luce dei fondi nazionali stanziati appositamente con questo obiettivo anche per la nostra Provincia;

- quali disposizioni e quali controlli siano previsti per evitare l’abitudine, in alcuni reparti, di “non aprire l’agenda”, e prevedere invece la possibilità di prenotazione anche a distanza di alcuni mesi;

- se, come dovrebbe essere previsto, i numeri indicati sul sito del CUP – da telefono fisso 848816816; da cellulare 0461379400 – siano entrambi gratuiti per i cittadini, o se uno o entrambi siano in realtà a pagamento. In caso di risposta affermativa, per quale motivo non siano gratuiti per il cittadino, se il costo della chiamata sia correlato al tempo di attesa, e chi introiti eventualmente la somma spesa dal cittadino.

cons. Luca Zeni

Trento, 24 novembre 2021