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Oggi non concordo per niente con il solitamente stimolante Gramellini sul Corriere della Sera.
In sostanza dice: “sul Covid non facciamo paragoni con la Cina, perché lì c’è una dittatura ed è meglio essere meno efficienti ma difendere le libertà previste dalla democrazia”.
Posso ritrovarmi sul giudizio generale sulla Cina, avversario spietato dell’Occidente per i prossimi decenni.
Ma sul Covid è troppo facile liquidarla così. Oltre alla Cina, altri Stati di quell’area stanno convivendo con il virus molto bene: Giappone, Australia, Corea del Sud, Thailandia..
In particolare sono riusciti ad organizzare molto bene il tracciamento, individuando subito i possibili focolai; a produrre un numero elevato di tamponi; a isolare negli alberghi i positivi, tutelando anche le famiglie.
Azioni che possono essere svolte anche dalle democrazie occidentali (o dalle regioni ad autonomia speciale..), senza che per questo si trasformino in dittature.
Altri Paesi limitrofi al contrario stanno vivendo un’apocalisse, pensiamo a India e Bangladesh.
Questo conferma che una strategia di politica sanitaria chiara ed una organizzazione efficiente, fanno la differenza, insieme ai comportamenti individuali.