memecolpa

Coronavirus.
E adesso la colpa è “di chi ci ha preceduto..”

Ringrazio le tante persone che mi hanno inviato la loro solidarietà per gli attacchi rivoltimi da alcuni esponenti della Lega Salvini e da un sito che utilizzano per la loro propaganda (e segnalato in questi giorni da organismi specializzati per alcune fake in tema di coronavirus..).
Questi attacchi non mi hanno sorpreso.
In questa fase, come ritengo sia mio dovere, sto evidenziando le criticità nella gestione dell’emergenza, e sto chiedendo che la Provincia fornisca una prospettiva d’insieme, con una serie di suggerimenti e proposte.
I dati evidenziano che il Trentino ha risposto meno bene di altri territori all’emergenza, e questa consapevolezza sta mettendo molta pressione alla maggioranza di governo.
Ci siamo offerti di collaborare insieme, ma invece di intraprendere la strada del confronto, ora si cerca di trovare capri espiatori.
Così le case di riposo “hanno loro la responsabilità giuridica delle scelte sanitarie”, i medici di base non sono coordinati “perché un sindacato non si accorda sulla linea”, il contagio non si ferma “perché c’è chi fa le passeggiate” (anche se il 97% dei controllati è regolare).
E ora il problema è che.. “Zeni non deve criticare perché ha lasciato una sanità allo sfascio..”, e poi si citano i soliti punti nascita – come se fosse quello ora il problema – e presunti tagli, smentiti dai dati di bilancio, sempre in crescita negli anni del mio mandato sulla sanità. Numeri pubblici e certi, sui quali non può esserci discussione.
So che certi attacchi lasciano il tempo che trovano, perché una persona mediamente ragionevole passa oltre, però alimentano un qualunquismo che è sempre sbagliato.
Sarei molto contento di discutere nel merito di politiche sanitarie, ma purtroppo da 18 mesi nessuna radio o tv organizza un confronto con l’attuale assessore alla sanità pro tempore, per sua mancanza di disponibilità, mi viene riferito.
Mi limito ad alcune considerazioni:
1) attenzione a non confondere la programmazione sanitaria con la gestione di una pandemia. Sono due piani molto diversi. Se guardiamo la risposta dei diversi Stati o delle regioni al covid, la valutazione sull’efficienza dei sistemi sanitari si sovrappone solo parzialmente. Perché molto dipende dalle strategie di contenimento adottate, in particolare attraverso l’individuazione precoce dei contagiati con tamponi diffusi e verifica dei contatti;
2) la valutazione dei sistemi sanitari deve sempre basarsi su analisi approfondite e su comparazione, altrimenti è una discussione da bar. Come hanno più volte riconosciuto il presidente Fugatti e l’assessore Segnana, tutti gli studi comparativi (l’ultimo anno di analisi disponibile è il 2018) valutano la sanità trentina tra le migliori del Paese (segnalo ad esempio il report di Crea Sanità: http://www.lucazeni.it/report-crea-sanita-trentino-primo-in-italia/ ).
Questo non vuol dire che vada tutto bene, anzi. Ma di certo non si può affermare che il Trentino abbia dati peggiori delle altre regioni italiane sul coronavirus “perché Zeni ha lasciato una sanità allo sfascio”.
3) Gestire questi sistemi è complesso, sempre si potrebbe fare meglio, ma sono convinto che le riforme avviate vadano nella direzione giusta: sulla rete ospedaliera, sul potenziamento del territorio (che in sanità va inteso come “tutto quello che è fuori dall’ospedale”, non come la valle di riferimento del politico di turno..), sull’assistenza agli anziani, sulla prevenzione.. tanto è vero che sono state confermate dall’attuale giunta provinciale, pur con gravi ritardi nell’attuazione di alcune di esse.
Detto questo, non ci facciamo certo intimorire dal tentativo di gettare un po’ di fango, e proseguiamo nelle considerazioni di merito, perché c’è tanto da fare e il percorso accidentato.
Grazie
Luca Zeni