disabile bambina su sedi a ruote

Interrogazione n.

Covid-19: deroghe per disabili e autistici, quali i criteri?

L’emergenza legata all’epidemia per il virus Covid-19 ha portato all’adozione di misure volte a ridurre i contatti tra le persone, in modo da contenere il contagio.

Sia a livello nazionale che provinciale si sono susseguiti numerosi provvedimenti nel corso delle ultime settimane, via via più restrittivi, contenenti i motivi per i quali è permesso uscire dalla propria abitazione.

Al di là dei motivi legati a comprovata esigenza lavorativa, di salute, e di necessità, molta confusione si è creata intorno alla possibilità di uscire di casa per fare attività motoria. Gli ultimi provvedimenti – nazionali e provinciali – hanno delimitato e precisato che tale attività può essere svolta nelle immediate vicinanze delle abitazioni; oltre a questo la Provincia ha deciso di chiudere parchi e piste ciclabili.

Con un comunicato stampa del 23 marzo la Provincia comunicava la decisione di recepire la richiesta di alcune associazioni che si occupano in particolare di minori affetti da sindrome dello spettro autistico, e di prevedere per loro delle deroghe, con “permessi speciali alle famiglie con minori disabili o autisitici, per consentire loro l’uscita dall’abitazione”, e “sarà possibile richiedere un permesso speciale all’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari”, attraverso una mail.

Due giorni dopo un nuovo comunicato si occupa dei disabili adulti, i quali dovranno rivolgersi al pua.

Si precisa nel comunicato che “le deroghe riguardano adulti in grado di deambulare, con disturbi comportamentali difficili da contenere in casa, che dovranno uscire sempre accompagnati da un adulto”.

Purtroppo questi comunicati non sono accompagnati, sul sito della Provincia, dalla documentazione che disciplina la materia, con le indicazioni ed i criteri della giunta.

Alcune segnalazioni ci riportano preoccupazione e sconforto da parte di famiglie che hanno ricevuto un diniego al permesso, ma che non possono verificare i requisiti per mancanza di documentazione.

Inoltre, poiché nelle ordinanze del Presidente della Provincia che disciplinano le modalità ed i criteri per uscire di casa non sono contemplate tali deroghe, l’impressione è che la Provincia non abbia in realtà inserito una nuova fattispecie che consenta uscite da casa per i disabili e le persone autistiche, ma abbia comunicato quanto già sarebbe stato possibile – ovvero o una passeggiata nei dintorni di casa – e non una certificazione medica che attesti la necessità di uscire di casa per una durata maggiore; se così fosse però non si capisce come si possano inserire criteri riguardanti tale certificato in un comunicato stampa.

Tutto ciò premesso si interroga la giunta provinciale per sapere:

1) se vi sia una delibera o un atto della giunta o del presidente modificativo delle ordinanze in materia di covid-19, che inserisce delle deroghe per i soggetti disabili o affetti da sindrome dello spettro autistico, definendone i criteri, e per quale motivo, in caso di risposta affermativa, non sia stata pubblicata sul sito della Provincia;

2a) in caso di risposta negativa, se non si ritenga opportuno disciplinare in maniera puntuale tale previsione;

2b) in caso di risposta negativa, quale valore giuridico abbiano tali deroghe, in caso di contestazione da parte delle forze dell’ordine;

3) in caso di risposta negativa al punto 1), se i comunicati della giunta si limitano a comunicare la possibilità, già prevista (e quindi non sarebbero delle deroghe speciali, ma l’applicazione dei “motivi di salute” già previsti) di ottenere un certificato medico che attesti la necessità di uscire dalla propria abitazione per i soggetti disabili o affetti da sindrome dello spettro autistico;

4) in caso di risposta affermativa al punto 3) come sia possibile, stabilire criteri e modalità attraverso un semplice comunicato stampa;

5) in caso di risposta affermativa al punto 3), se si conferma che tale certificazione potrebbe essere rilasciata dal medico di medicina generale o dal pediatra, o da altro specialista, e non c’è un’esclusiva della neuropsichiatria dell’azienda sanitaria o del Pua;

Con cortese richiesta di risposta scritta, a norma di regolamento

Distinti saluti

Avv. Luca Zeni