Interrogazione n.
BILANCI DI UN ANNO
E’ ormai trascorso un anno da quando la Giunta provinciale ha insediato alla guida del MU.SE. Il prof. Stefano Zecchi ed a quella del M.A.R.T. il prof. Vittorio Sgarbi e, francamente, non sembra che gli esiti concreti del molto preannunciato siano, almeno fino ad oggi, all’altezza delle promesse mirabolanti più volte ribadite dai due Presidenti, come peraltro sottolinea con acutezza la stampa locale di questi giorni e recentemente rilanciate dal Presidente del M.A.R.T. con nuovi obiettivi e traguardi di mostre prestigiose delle quali peraltro il C.d.A. del museo pare del tutto all’oscuro.
Da un lato il Presidente del MU.SE., avvolto in un lugubre “cahier de doleance”, sottolinea la sua “inutilità”, posto che ogni azione del Museo pare pensata e portata avanti – “in buona fede” – dal Direttore dello stesso; dall’altro il Presidente di un M.A.R.T. che sta perdendo “i pezzi” e che non sembra voglia trovare la figura di un nuovo Direttore per sostituire il dott. Maraniello.
A ciò si aggiungano i non entusiasmanti risultati espositivi fin qui ottenuti a Rovereto ed il discutibile esito della mostra delle opere di proprietà della “Fondazione Cavallini – Sgarbi” a Castel Caldes, mostra costata però a quanto risulta oltre 100.000,00.= euro, nonché il rischio di prossime mostre acquistate con la modalità del “format” preconfezionato ed, infine, le dimissioni dal Comitato scientifico del museo della sua anima più autentica, ovvero la dott.a Belli, unitamente agli altri membri. Anche misurando con il più benevolo dei metri l’agire di quest’anno sembra, oggettivamente, difficile riconoscere quei tratti salienti di rilancio concreto – e non solo annunciato – che parevano essere alla base della scelta di una figura come quella del prof. Sgarbi.
Delusione consimile pare doversi registrare al MU.SE., dove la vicenda pare uguale a parti invertite. Se al M.A.R.T. infatti la nota di fondo pare l’ attività di costante annunciazione di sempre nuovi obiettivi e la volontà del Presidente di occuparsi di ogni aspetto programmatorio ed artistico mettendo in secondo piano – ed al di là di ogni previsione normativa – la figura del Direttore, al MU.SE. il prof. Zecchi lamenta “l’invadenza” del Direttore, denuncia la pressochè totale “inutilità” del Consiglio d’Amministrazione, mentre pare impegnato a progettare una mostra su scienza e filosofia con astronomiche previsioni di spesa.
Insomma, ad un anno dall’insediamento delle nuove “governance” di due fra i più prestigiosi musei trentini i bilanci non sembrano potersi chiudere nel segno dell’ottimismo e del successo, ma piuttosto nelle difficoltà di gestioni non sempre funzionali agli obiettivi istituzionali e nel conflitto sempre latente fra le due realtà, costrette da un’improvvida decisione solo fintamente salomonica, ad una convivenza condominiale che non giova a nessuno.
Accanto a tutto questo poi si registrano strani “boatos” che danno per prossimo anche l’abbandono del Direttore del Centro Servizi culturali “S. Chiara”, ovviamente per motivi personali ma in realtà – pare – per scarsa sintonia con il nuovo C.d.A., dove in sede di insediamento sembravano abbondare le proposte innovative e le “rivoluzioni” del sistema, per poi registrare solo il conferimento di un incarico per la realizzazione delle Feste Vigiliane. Non proprio una “trasformazione totale”.
A fronte di queste kafkiane situazioni, che denotano anche i limiti della politica degli spot e dell’affido della cultura trentina a personaggi del tutto estranei ad essa, ciò che lascia perplessi è il silenzio tombale dell’Assessorato competente. Nessun intervento pubblico, nessuna decisione politica, nessuna linea di orientamento alla quale uniformare i musei come le altre istituzioni culturali, accanto alla convinzione di aver risolto tutto con l’indagine conoscitiva sulla cultura in Trentino portata avanti negli scorsi mesi e dalla quale è scaturito un documento che, pomposamente, ritiene di riassumere in sé le linee di politica culturale della Giunta provinciale, ma che in realtà altro non è se non una fotografia dell’esistente ed un elenco di piccole cose da fare, con fini elettoralistici che non di costruzione di un nuovo orizzonte di sviluppo culturale per questa terra.
Tutto ciò premesso, si interroga la Giunta provinciale per sapere:
- quali orientamenti intenda assumere la stessa, stanti anche gli obblighi di legge, per la nomina del nuovo dirigente del M.A.R.T., posto che allo stesso sono attribuiti compiti non di mera organizzazione contabile, bensì di ampia programmazione culturale delle attività del museo stesso;
- come intende agire l’Assessorato competente di fronte alle dichiarazioni del Presidente del MU.SE. circa le attività dello stesso ed i compiti rispettivamente del C.d.A. e del Direttore;
- se, finalmente, l’Assessorato competente intende riordinare la conflittualità fra alcune istituzioni culturali trentine; risolvere definitivamente i problemi connessi all’utilizzo del palazzo delle Albere; definire le ristrutturazioni degli immobili circostanti al palazzo delle Albere, come le ben note barchesse;
- se corrisponde al vero la notizia secondo la quale è in programma al MU.SE. una mostra sul tema del rapporto fra scienza e filosofia e quali preventivo di spesa è stato elaborato per la stessa, nonché quali sono i consulenti organizzativi della medesima.
A norma di Regolamento si richiede risposta scritta.
Distinti saluti.
- avv. Luca Zeni -