piste sci

8 marzo

Il rigore che coinvolge le regioni del nord più colpite dal virus contrasta con le immagini della ressa sulle piste da sci in questi giorni in Trentino.
Se vogliamo evitare un aumento veloce del contagio nella nostra Provincia, serve una linea più ferma, con alcuni provvedimenti che ancora mancano, come:
- il rispetto delle regole di distanza sugli impianti, o la chiusura immediata degli stessi;
- la sospensione dell’attività programmata negli ospedali, per diminuire l’accesso delle persone e concentrare le energie sull’emergenza;
- la chiusura alle visite nelle rsa (come ha ben previsto Upipa);
- la sospensione delle attività diurne per anziani e disabili che ancora vengono svolte. Ricordiamo che sono gli anziani e i soggetti con patologie le persone più a rischio: è un sacrificio molto alto per le famiglie ma parliamo della tutela della vita di queste persone.
L’invito alla giunta provinciale è di muoversi subito per attivare queste misure, e alla popolazione di rispettare le indicazioni del governo evitando “di fare i furbi” (e chi lo fa, come nel caso dei coniugi infetti “scappati” in Trentino, sarebbe doveroso che le istituzioni denunciassero)