olive

Interrogazione n.

Indennizzi per le perdite nella produzione olivicola: perché criteri così stringenti da escludere dal provvedimento la maggior parte dei destinatari?

 

Recentemente la Giunta provinciale è intervenuta in merito alla concessione di contributi agli olivocoltori, i quali hanno subito importanti perdite nella produzione dell’anno 2021. Ricordiamo, per inquadrare la questione, che è un mercato caratterizzato spesso da piccoli produttori che integrano in tal modo il loro reddito, sono pochi i produttori di dimensioni medio-grandi.

Purtroppo i criteri di ammissione al contributo provinciale sono così stringenti da rendere di fatto quasi nullo il contributo stesso. E così, mentre l’ormai famoso finanziamento per l’acquisto di nuovi carri-ponte registra una elasticità interpretativa tale forse da consentire perfino qualche speculazione a spese del denaro pubblico, il sostegno agli olivocoltori si impantana invece in una serie di vincoli che cozzano contro ogni possibilità di rapida e diffusa erogazione dei sostegni economici agli imprenditori agricoli del settore.

Infatti, la Giunta definisce, con propria deliberazione n. 179 di data 11 febbraio 2022, i criteri d’accesso agli indennizzi, specificando, ad esempio, che il richiedente deve possedere la partita IVA, elemento questo discriminante perché solo pochissime aziende agricole che coltivano olive ne sono in possesso. E ancora: l’indennizzo è fissato in euro 2.000,00.= per ettaro, ridotto a euro 1.500,00.= per chi non possiede una polizza assicurativa a copertura almeno del 50% della produzione aziendale, dimenticando che quasi nessuna di queste piccole imprese, tranne alcune di grandi dimensioni, ne è in possesso dato che in olivocoltura questa è una prassi consolidata da tradizioni pluriennali e legate alla costanza dell’andamento meteorologico. Va da sé che sono quindi le aziende medio-piccole, ovvero quelle maggiormente danneggiate, a subire la beffa dell’esclusione dall’acceso ai finanziamenti. Ma non basta.

L’indennizzo infatti viene destinato solo a chi coltiva olivaie per almeno 3.000 metri quadrati e cioè, anche qui, poche, pochissime aziende. E’ poi richiesto l’invio della domanda di sostegno attraverso la p.e.c. (posta elettronica certificata), dimenticando che gli agricoltori che la possiedono sono “rara avis” e quindi è necessario, per tutti gli altri, rivolgersi alle Organizzazioni sindacali agricole, come “Coldiretti”, che appaiono ben poco entusiaste di questo ulteriore carico di lavoro e spesso rinviano al Servizio Agricoltura della Provincia o agli Uffici periferici dello stesso.

Va sottolineato inoltre come la possibilità di ottenere l’indennizzo è, in realtà, una sorta di “terno al lotto”, considerato che non c’è graduatoria e l’erogazione si esaurisce con l’esaurimento dei fondi stanziati, pari a euro 300.000,00.= per l’intero comparto provinciale.

Sembrano esserci insomma abbastanza elementi per definire quest’indennizzo, visto il periodo, come una burla carnevalesca, o meglio una presa in giro degli olivocoltori gardesani, dei quali, ottemperando a tutti gli obblighi previsti dalle disposizioni provinciali, il 95% circa risulterebbe escluso dal finanziamento in esame.

Tutto ciò premesso, si interroga la Giunta provinciale per sapere:

- sulla base di quale scelta di bilancio e di natura tecnica si è stabilita una misura globale di indennizzo pari solo a euro 300.000,00.= per tutta la produzione olivicola trentina;

- per quale ragione sono stati definiti criteri così stringenti per l’accesso, da parte del singolo agricoltore, agli indennizzi in esame;

- sulla scorta di quali valutazioni tecnico-scientifiche e finanziarie si è stabilito il tetto massimo di euro 2.000,00.= per ettaro, con riduzione ad euro 1.500,00.= per chi non ha sottoscritto polizze assicurative a copertura almeno del 50% della produzione, quando alla Provincia è ben noto che la prassi assicurativa è di fatto estranea alle tradizioni della piccola produzione olivicola;

- posto che, secondo la Fondazione “E. Mach” la causa della crisi produttiva del settore è legata all’andamento climatico dell’ annata agraria 2020-2021 caratterizzato da gelate tardive, alte temperature estive e scarsa piovosità, cosa intende fare la Giunta provinciale se lo stesso andamento climatico dovesse ripetersi nella corrente annata agraria, così come nelle prossime;

- per quale ragione, infine, questi indennizzi si è deciso di non renderli cumulabili con altri aiuti pubblici, anche in considerazione delle oggettive difficoltà nelle quali versano molti comparti produttivi della nostra agricoltura, ad iniziare proprio dal settore oleario.

A norma di Regolamento si richiede risposta scritta.

Distinti saluti.

avv. Luca Zeni