Interrogazione n.

CONOSCERE L’ AUTONOMIA: UN VIDEO DEL CONSIGLIO REGIONALE

In occasione del cinquantesimo anniversario dell’emanazione del secondo Statuto d’autonomia, risulta che la Presidenza del Consiglio regionale abbia voluto produrre un documentario, di carattere regionale, per raccontare la storia dell’autonomia e, nel presentarlo alla stampa, si è affermato che si tratta di “un prodotto finito, completo, con una valenza decisiva per riscoprire le radici e le origini di una forma di governo che ancora, evidentemente, si conosce poco.” (L’Adige 09.04.2022).

Ora, pur apprezzando il lodevole tentativo di diffondere elementi conoscitivi della storia locale presso le giovani generazioni, pare piuttosto ardito attribuire ad un prodotto televisivo, per quanto curato, una “valenza decisiva per riscoprire le radici e le origini” dell’autonomia speciale.

Infatti, dagli articoli di stampa, non è chiaro come gli autori abbiano costruito la narrazione centrale del documentario e su quali criteri abbiano selezionato i contributi culturali, anche in riferimento alla complessità della vicenda sudtirolese; si apprende invece che fra i testimoni d’eccezione figurano nomi, come i campioni sportivi Dorothea Wierer e Francesco Moser o esponenti del floklore come il gruppo musicale: “Kastelruther Spatzen” o la Presidente della S.A.T. Anna Facchini, persone valide e competenti nei rispettivi settori, ma che poco sono stati coinvolti dentro la storia dell’autonomia.

Sicuramente il documentario si avvarrà dell’apporto di illustri studiosi e di figure didattiche prestigiose, nonché di testimonianze di esponenti politici che contribuirono al formarsi di quella stagione che culminò appunto con il secondo Statuto ed è proprio di costoro che interessa conoscere il contributo culturale e narrativo, per verificare come tale documentario, commissionato dal Consiglio regionale, venga a costituire “una valenza decisiva, per riscoprire le radici e le origini” dell’autonomia regionale.

Tutto ciò premesso, si interroga il Presidente del Consiglio regionale per sapere:

- su quali supporti scientifici si è basato il lavoro di narrazione storica e quali contributi hanno offerto le Istituzioni culturali dei due territori, specificatamente preposte allo studio dell’autonomia speciale e che operano nella geografia regionale;

- quale’è stato l’apporto delle due Università degli Studi di Trento e Bolzano, posto che un simile prodotto, per essere credibile ed avere un effettivo valore didattico, non può prescindere dal coinvolgimento attivo dei due atenei;

- quali costi nel dettaglio sono gravati sul bilancio del Consiglio regionale per la realizzazione di tale documentario televisivo;

- qual’è il progetto di diffusione nei circuiti formativi dei due territori e come si articola lo stesso nel tempo, considerato che siamo verso la fine dell’anno scolastico;

- quali apporti sono stati forniti ed in quale misura dalle Amministrazioni pubbliche delle due Province autonome e dei rispettivi territori;

- quale criterio si è utilizzato nella scelta dei “testimoni d’eccezione” e cioè Dorothea Wierer, Francesco Moser, i “Kastlruther Spatzen” e Anna Facchini;

- come il Consiglio regionale intende dare risonanza nazionale a tale documentario, così come auspicato nell’articolo citato in premessa, e quali chiavi di lettura sono state utilizzate per evitare che l’autonomia della nostra Regione e delle nostre Province sia erroneamente percepita come un privilegio finanziario dovuto esclusivamente a superati motivi storici.

A norma di Regolamento si richiede risposta scritta.

Distinti saluti

Avv. Luca Zeni