Di seguito l’interrogazione “stato di attuazione della riforma istituzionale istitutiva delle comunità di valle” e la risposta dell’Assessore Gilmozzi

Sono trascorsi oltre tre anni dall’approvazione della legge provinciale n. 3 del 2006, che ha introdotto nel nostro ordinamento provinciale un ente intermedio tra comuni e Provincia Autonoma che dovrà sostituire i vecchi comprensori, la Comunità di Valle, scommessa importante per il futuro assetto istituzionale della nostra provincia.
Negli ultimi mesi sono stati completati ed approvati dai comuni gli statuti di molte delle Comunità di Valle previste; in alcuni casi si sono già svolte le elezioni per la costituzione degli organi (assemblea, giunta, presidente), in altri casi si stanno per svolgere.
Purtroppo all’interno di un quadro  di generale disinteresse da parte dei cittadini, non coinvolti nel processo elettorale.
In questo quadro provvisorio, in attesa che nella primavera del 2010 si provveda all’elezione definitiva, in contemporanea con le elezioni amministrative che riguarderanno la maggior parte dei comuni trentini, i membri degli organi delle nuove Comunità si trovano a gestire una situazione non sempre chiara e lineare. Sicuramente non si può rinviare tutto alla seconda parte del 2010, altrimenti non avrebbe avuto senso partire subito.
Ci sono Comunità sorte velocemente, grazie all’impegno e alla convinzione di tanti amministratori locali, ed è doveroso che la Provincia fornisca il supporto necessario per far partire questi enti.Infatti per poter dare davvero attuazione alla legge, è necessario che la Provincia supporti dal punto di vista finanziario, amministrativo, regolamentare le Comunità, per realizzare l’effettivo trasferimento di competenze previsto, ed al contempo il trasferimento del personale necessario, soprattutto là dove le Comunità non ricalcano i confini dei vecchi comprensori, e non possono pertanto usufruire di una sorta di “continuità” con gli stessi.
Infatti l’aspetto organizzativo ed amministrativo (creazione della struttura dirigenziale, trasferimento personale..) è strettamente collegato – propedeutico forse – al momento del trasferimento delle competenze.
Per sostenere le nuove Comunità la Giunta provinciale, con delibera n. 2329 dd. 19 settembre 2008, ha previsto un incentivo per la costituzione delle prime comunità pari ad € 50.000,00. Tuttavia vincola l’effettiva erogazione di tale somma ad una serie di requisiti, legati al trasferimento di competenze dai comuni alla comunità stessa, che paiono difficilmente perseguibili in tempi brevi.
Rimanendo nell’ambito delle risorse finanziarie, l’art 27 l. n. 3/2006 prevede che “l’ammontare complessivo delle risorse finanziarie da trasferire ai comuni e alle Comunità ai sensi dell’articolo 22 per l’esercizio delle funzioni di loro competenza è definito mediante intesa con il Consiglio delle autonomie locali”.
Questo passaggio è fondamentale per poter attuare davvero la riforma, poiché senza risorse finanziarie le Comunità di Valle non avrebbero alcuna possibilità di partire davvero: devono poter sapere, oltre all’ammontare delle risorse complessive a loro disposizione, anche i criteri e le modalità di riparto.
Tutto ciò premesso
si interroga la Giunta provinciale:
-          per sapere come intende sostenere l’effettivo funzionamento delle Comunità di Valle, soprattutto quelle che non ricalcano i confini dei vecchi comprensori, in particolare il C5;
-          per sapere se non si ritenga opportuno riconoscere alle comunità di Valle costituitesi la somma prevista dalla delibera della giunta provinciale 2329/2008, slegandola a trasferimenti puntuali che non avverranno in tempi brevi;
-          per sapere cosa si sta facendo per fornire alle nuove comunità, già nate o in via di costituzione, il trasferimento effettivo di personale e di competenze, come previsto dalla l.p. n. 3/2006;
-          per sapere quando si intende procedere al trasferimento delle risorse finanziarie previste dal capo VI l.p. n. 3/2006;

RISPOSTA ALL’INTERROGAZIONE

Trento, 21 ottobre 2009

Prot. n. 1065/09 – A030

OGGETTO: interrogazione n. 637/XIV avente ad oggetto “stato di attuazione della riforma istituzionale istitutiva delle comunità di valle”.

La Provincia sta approntando tutti gli strumenti necessari ad accompagnare la fase di avvio della riforma e quella transitoria fino all’effettivo trasferimento delle funzioni.

E’ in via di definizione un primo provvedimento di indirizzi e criteri applicativi, che andrà a determinare un insieme di prime indicazioni generali dirette ai comprensori e alle comunità per consentire ad essi una gestione omogenea ed organizzata dei più rilevanti processi e procedimenti, con particolare riguardo a quelli amministrativo contabili.

Il provvedimento verrà assunto previo parere del Consiglio delle autonomie locali.

Inoltre, in attesa di definire il nuovo modello di finanziamento del sistema delle autonomie locali, la Giunta provinciale – nell’ambito di quanto previsto dall’articolo 43 della legge di riforma istituzionale – sta definendo criteri e modalità di assegnazione delle risorse da attribuire in via provvisoria alle comunità nel frattempo costituite. Tale provvedimento, propedeutico all’adozione da parte delle Comunità degli atti di programmazione finanziaria per l’esercizio 2010, verrà assunto d’intesa con il Consiglio delle autonomie locali.

Nel contempo il Comitato tecnico-consultivo per la finanza locale sta affinando le linee guida in materia di finanziamento delle Comunità e dei Comuni, in attuazione del capo VI artt. 22 e 24 della legge di riforma istituzionale.

La deliberazione della Giunta provinciale n. 2329/2008 era diretta a sostenere il concreto avvio della riforma prevedendo una sorta di incentivazione a quelle comunità che entro il termine del 31 dicembre 2008 avessero approvato lo statuto della comunità,

la costituzione dei rispettivi organi e il trasferimento volontario da parte di tutti i comuni compresi nell’ambito territoriale della comunità stessa di alcune rilevanti funzioni e servizi pubblici.

Oltre alla considerazione che nessuna comunità, a quella data, aveva soddisfatto tutti i requisiti richiesti dalla suddetta deliberazione, l’opzione di una unica assegnazione iniziale appare ora superata, se considerata in termini di incentivo.

Come già accennato, peraltro, l’aspetto finanziario per l’avvio delle Comunità viene affrontato, per la fase transitoria, con l’adozione dei provvedimenti ex art. 43 della legge di riforma.

Distinti saluti.

- dott. Mauro Gilmozzi -

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