Presentata la riforma del Welfare Anziani.
I Punti Cardine: Attenzione ai bisogni della persona e della sua rete familiare; Promozione di politiche per l’anziano; Importanza dei territori e della loro dimensione comunitaria.

Attualmente nella popolazione trentina sono già presenti 113.496 anziani con più di 65 anni; di essi 57.186 hanno più di 75 anni.
Le analisi mostrano come il numero di over 65 stimato tra poco più di una decina d’anni, nel 2030, sarà di circa 150.700 persone (di cui 78.400 over75), mentre per il 2050 sarà di 193.400 persone (di cui 113.300 over 75).Non solo, già oggi si stima che in Trentino circa 18.000 persone over 65 siano in condizione di non autosufficienza e che all’incirca la metà di questi si trovino in condizione di solitudine o in carico alle famiglie, fuori quindi dal circuito pubblico di assistenza.
Esiste quindi la necessità di far evolvere l’attuale sistema dei servizi rendendo più accessibile e capace di produrre interventi sempre più flessibili e personalizzati.La riforma si propone di porre sempre più al centro la persona e la sua rete familiare offrendo loro un interlocutore unico in grado – sulla base di un budget non più diviso tra aspetti sociali e sanitari – di attivare e personalizzare le migliori risorse secondo le esigenze personali e le specifiche situazioni. Per fare questo è necessario migliorare la capacità di visione d’insieme, in modo da consentire una programmazione delle politiche e dei servizi capaci di operare in maniera equa e più efficace, rendendo flessibile l’uso delle risorse per sviluppare i servizi in base alle esigenze delle persone. In questa prospettiva il territorio ed alle sue amministrazioni assumeranno un ruolo centrale, quali luoghi deputati a leggere e interpretare i bisogni delle comunità che rappresentano.
Le analisi mostrano come il numero di over 65 stimato tra poco più di una decina d’anni, nel 2030, sarà di circa 150.700 persone (di cui 78.400 over75), mentre per il 2050 sarà di 193.400 persone (di cui 113.300 over 75).Non solo, già oggi si stima che in Trentino circa 18.000 persone over 65 siano in condizione di non autosufficienza e che all’incirca la metà di questi si trovino in condizione di solitudine o in carico alle famiglie, fuori quindi dal circuito pubblico di assistenza.
Esiste quindi la necessità di far evolvere l’attuale sistema dei servizi rendendo più accessibile e capace di produrre interventi sempre più flessibili e personalizzati.La riforma si propone di porre sempre più al centro la persona e la sua rete familiare offrendo loro un interlocutore unico in grado – sulla base di un budget non più diviso tra aspetti sociali e sanitari – di attivare e personalizzare le migliori risorse secondo le esigenze personali e le specifiche situazioni. Per fare questo è necessario migliorare la capacità di visione d’insieme, in modo da consentire una programmazione delle politiche e dei servizi capaci di operare in maniera equa e più efficace, rendendo flessibile l’uso delle risorse per sviluppare i servizi in base alle esigenze delle persone. In questa prospettiva il territorio ed alle sue amministrazioni assumeranno un ruolo centrale, quali luoghi deputati a leggere e interpretare i bisogni delle comunità che rappresentano.
Per Approfondire:
- Documento di Presentazione della Riforma
- Report conclusivo redatto da SDA Bocconi
- Rassegna stampa: i Servizi agli anziani a 16 agenzie di Valle
- Comunicato Stampa del Gruppo PD
- Comunicato Stampa della Maggioranza
- Comunicato delle Acli e della Federazione Anziani e Pensionati
- Comunicato della CGIL Trentino: CGIL a Zeni, valorizzare il capitale umano
- Comunicato della UIL del Trentino: Riforma del Welfare Anziani in Trentino
- TGR RAI: servizio che fa il punto sulla proposta di Riforma